Brigantini e sciabecchi La forza assoluta della verità. Antonio Gramsci, l’infanzia come destino
Di Rita Atzeri
Regia Rita Atzeri
Con Luca Lai, Franco Siddi, Rita Atzeri
Musiche dal vivo di Chiara Effe
Produzione Il crogiuolo
In collaborazione a Pixel Multimedia
Scheda Artistica
“Schizzaloru” è un termine sardo che fa riferimento agli schizzi d’acqua con cui Gramsci si divertiva a far veleggiare brigantini e sciabecchi. L’assunto su cui si fonda lo spettacolo, partendo e ritornando alle parole dette da Gramsci è che il destino della sua vita, si sia delineato negli anni dell’infanzia.
I giochi richiamati nel titolo, evidenziano il legame profondo con la Sardegna, che Gramsci non a caso, userà, richiamando l’infanzia appunto, come metafora per leggere la vita o meglio per spiegare i concetti di giustizia, di impegno, di uguaglianza, e quindi la storia e la politica, ai propri figli bambini.In scena a raccontare questo Gramsci nei panni di una cantastorie, che vuole trasferire ai giovani di oggi questo messaggio di impegno, è la cantautrice Chiara Effe. Le sue note evocano sul palco, facendo prender loro vita gli spiriti di: Cirillo, il padre di Antonio; di Antonio bambino, ma consapevole di quello che sarà il suo domani e di Teresina.Quello a cui assistiamo è il dialogo impossibile tra padre e figlio. L’uno alla ricerca dell’altro ed il rovesciamento per Gramsci dal ruolo di figlio a quello di padre, ancora vissuto nel segno di un’incompiuta.La comprensione è la conciliazione è possibile solo, nel finale, nell’impegno per la “rivoluzione” dei rapporti di classe.
I giochi richiamati nel titolo, evidenziano il legame profondo con la Sardegna, che Gramsci non a caso, userà, richiamando l’infanzia appunto, come metafora per leggere la vita o meglio per spiegare i concetti di giustizia, di impegno, di uguaglianza, e quindi la storia e la politica, ai propri figli bambini.In scena a raccontare questo Gramsci nei panni di una cantastorie, che vuole trasferire ai giovani di oggi questo messaggio di impegno, è la cantautrice Chiara Effe. Le sue note evocano sul palco, facendo prender loro vita gli spiriti di: Cirillo, il padre di Antonio; di Antonio bambino, ma consapevole di quello che sarà il suo domani e di Teresina.Quello a cui assistiamo è il dialogo impossibile tra padre e figlio. L’uno alla ricerca dell’altro ed il rovesciamento per Gramsci dal ruolo di figlio a quello di padre, ancora vissuto nel segno di un’incompiuta.La comprensione è la conciliazione è possibile solo, nel finale, nell’impegno per la “rivoluzione” dei rapporti di classe.
Il crogiuolo, Spazio Fucina Teatro,
Centro culturale La Vetreria – Cagliari Pirri
Per informazioni: tel. 070 0990064 – 334 8821892
info@ilcrogiuolo.eu
ilcrogiuolo@gmail.com
Direzione artistica Rita Atzeri
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