Su Nascimentu. Una storia di Natale nella Cagliari del 2019
Proseguono gli appuntamenti con “Su Nasciumentu. Una storia di Natale nella Cagliari del 2019”, il progetto con il quale, con l’intento di realizzare gli obiettivi strategici dell’Assessorato al Turismo del Comune di Cagliari, Il crogiuolo anima le quattro domeniche d’Avvento del Natale 2019, coinvolgendo i quattro quartieri storici cittadini Stampace, Villanova, Marina e Castello.
Seconda domenica d’avvento quella dell’ 8 dicembre 2019. Oggi un secondo angelo discende dal cielo. E’ vestito con un grande mantello rosso e porta nella mano sinistra un grande canestro tutto d’oro. Il canestro è molto fine e delicato, perché è intrecciato con raggi di sole; non ci si possono mettere cose dure e pesanti dentro. L’angelo passa molto discretamente in tutte le case, su tutta la terra e cerca un po’ d’amore completamente puro. Con questo amore coloro che abitano il cielo fanno luce per le stelle.
In questo domenica speciale vivono i quartieri di MARINA e VILLANOVA, la mattina a Villanova in Piazza San Giacomo, dalle ore 10 alle 13 si svolge la prima delle rievocazioni storiche in programma, dedicata agli antichi mestieri e ai giochi di una volta a cura degli Arcieri Storici Sanluri
Nel pomeriggio invece vive la Marina, qui al Teatro Sant’Eulalia, alle ore 17 andrà in scena “Doni”, spettacolo di narrazione con pupazzi e oggetti di Betti e Donatella Pau, produzione Is Mascareddas.
Che cos’è un dono? Secondo Marcai Mauss, antropologo e storico del secolo scorso, è un modo universale per creare relazioni umane, un veicolo di fiducia tra chi fa e chi riceve. Il dono, questo è certo, non ha una linea dritta ma circolare perché tutto torna, come nelle storie. Un racconto di Grazia Deledda, una favola dei fratelli Grimm, una fiaba di ambientazione araba e due leggende della tradizione popolare raccontano il gesto del dono e la magia che lo accompagna. In un piccolo spazio scenico, un tavolo e un carillon ospitano e scandiscono le cinque storie narrate da Donatella Pau che anima pupazzi e oggetti: una vecchia signora riceve una visita inaspettata, un ragazzino scopre il dono della vita proprio nella sera di Natale, un calzolaio e la moglie hanno nella generosità la loro più grande ricchezza, un giovane innamorato non ha solo sentimento ma anche il dono dell’invenzione, una giovane ragazza riceve dalla nonna il dono di saper creare qualcosa con le proprie mani. Le scenografie diventano così fin da subito parte essenziale dei racconti e quasi si avverte davvero il calore di una casa, l’aria pungente di un esterno ghiacciato dalla neve o il profumo del pane appena sfornato. Uno spettacolo sul dono che porta in sé una lettura sul significato del gesto: un’azione sociale che crea legami e unisce, che è libera nella scelta e nella restituzione e che, in definitiva, è un aspetto specifico di una cultura in relazione con gli altri.
Ancora al Teatro Sant’Eulalia ma alle ore 18 andrà in scena “Presepe 2019” nuova produzione Il crogiuolo, appositamente pensata per la manifestazione, adatta dai 6 anni, testo e regia Rita Atzeri con Maria Loi, Cristiana Cocco, Marta Gessa, Antonio Luciano, Fabrizio Zucca.
Nel 1223 San Francesco, il poverello di Assisi, a Greccio diede il via alla tradizione del Presepe, tradizione che ogni anno rievochiamo nelle nostre case per ricordare la nascita di Gesù.
Era la notte di Natale del 1223 e Francesco disse ad uno dei suoi frati: “Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo…i disagi in cui si è trovato, per la mancanza di cose necessarie, come fu adagiato in una greppia, una mangiatoia, e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asino. In quella scena commuovente risplende l’evangelicità, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà” si legge sulle “Fonti Francescane – Beato Tommaso da Celano nella vita prima di San Francesco d’Assisi”.
I pastori e la lavandaia. Il Gelindo (che a Napoli chiamano Benino), viandante addormentato accanto alla capanna. Gli angeli, la zingara, gli zampognari, il fabbro, i Re Magi. Non solo Gesù Bambino, Maria e Giuseppe: sono tanti protagonisti del presepe e tutti hanno una storia da raccontare.
Nel nostro presepe le statuine si animano e prendono vita, dall’anno zero si ritrovano nel 2019. Increduli e frastornati si confrontano con le diavolerie del mondo contemporaneo. C’è chi fugge e chi si entusiasma. Vediamo così pastore e contadini confrontarsi con i temi caldi dell’oggi: ambiente, lavoro, accoglienza. Fino a che non nasce Gesù.
Dalle ore 18 per le vie del quartiere Marina parte invece l’esibizione della Banda Musicale di Sestu.
La Cripta di Sant’Eulalia sarà animata alle ore 19 dalla performance “Danzare lo spazio: L’Angelo Rosso alla Cripta di Sant’Eulailia” a cura di Asmed.
Ancora all’ Hostel Marina, ore 20, il recital “La notte prima di Natale” di Nikolaj Gogol, recital, con Giulia Maoddi, Laura Zedda, Daniela Vitellaro.
Si ritorna al Teatro Sant’Eulalia, alle ore 21, per assistere a “Mistero Buffo” di Dario Fo e Franca Rame con Elisa Pistis: << Il mio “Mistero Buffo” non vuole essere ovviamente una copia del lavoro di Dario Fo, ma si snoda prima di tutto da un punto di partenza molto semplice: una donna che mette in scena, da sola, Mistero Buffo.
La mia rielaborazione parte quindi da una sensibilità femminile, che non esclude il lavoro del Maestro ma ha, per forza di cose, una direzione espressiva totalmente differente.
Diversi sono inoltre i tempi in cui ci muoviamo e il contesto sociale del nostro presente: con questo Mistero Buffo parto dall’esigenza di condividere una riflessione attuale su alcune dinamiche che ancora oggi caratterizzano la nostra società. Soprattutto vorrei capire come la questione del potere, dell’arroganza, dell’ingiustizia sociale, tutt’altro che risolta e appartenente al passato, ancora oggi possa risuonare attraverso un materiale scritto alla fine degli anni Sessanta e attraverso delle storie che sono alla base della nostra cultura, e non solo, da secoli.
Ho scelto il filo rosso della Sacra Famiglia, mettendo in campo due differenti momenti della vita di Gesù: Gesù bambino e Gesù adulto, accompagnato ovviamente dalla presenza, indubbiamente importante, di sua madre, Maria di Nazareth: personaggi che ci sono familiari e che conosciamo, qualsiasi sia il nostro rapporto con la religione.
Lo spettacolo è stato ospitato all’Istituto Italiano di Cultura di Osaka, in Giappone, nell’aprile 2019.
È selezionato per un evento sull’empowerment femminile che si terrà a Zurigo a dicembre 2019.
Il lavoro dell’attrice viene citato sulla rivista Hystrio – Trimestrale di Teatro – numero ottobre/dicembre 2019.>>
Il crogiuolo, Spazio Fucina Teatro,
Centro culturale La Vetreria – Cagliari Pirri
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Direzione artistica Rita Atzeri