NURARCHEOFESTIVAL
I Giganti nella Valle dei Laghi
XIII edizione
16 luglio – 1 agosto 2021
E’ appena partita la maratona della tredicesima edizione del NURARCHEOFESTIVAL e la rassegna firmata dal Crogiuolo, con la direzione artistica di Iaia Forte e Rita Atzeri, cala subito uno dei suoi assi: domani, sabato 17 luglio, sbarca al Nuraghe Arrubiu di Orroli, alle 21.30, Maria Paiato, una delle migliori interpreti del nostro teatro. L’attrice veneta sarà impegnata in scena conL’AVVELENATRICE, di Eric Emmanuel Schmitt, tra gli autori teatrali più rappresentati sui palcoscenici d’Europa. È la storia di una settantenne segaligna e diabolica, che è stata accusata in passato di avere ucciso tre mariti ma poi assolta per mancanza di prove. Arriva nel paesino francese dove è ambientata la vicenda un giovane prete e lei se ne innamora nonostante la differenza di età e di condizione. Lui è un prete ma lei sogna ugualmente di averlo come amante. Il giovane arriverà a farle confessare i suoi omicidi e a convincerla a costituirsi promettendole che non la abbandonerà mai. Ma appena decide di accettare l’offerta di un incarico in Vaticano la vecchia mefistofelica rinuncia al proposito di autodenunciarsi per continuare a vivere come prima. Un testo, nonostante le apparenze, di grande divertimento per il pubblico e che la Paiato recita da par suo.
Prima, alle 19, a Dorgali, al Villaggio nuragico di Serra Orrios, il primo degli eventi collaterali del festival: in scena Sa notti de is janas, di Sabrina Barlini, con Isella Orchis, Marta Gessa, Erica Fadda, Laura Fortuna (produzione Il crogiuolo). Si racconta di una notte straordinaria in cui tutto può succedere. E può anche capitare di incontrare gli esseri che hanno abitato i nostri luoghi antichi in un tempo in cui tutto nella nostra isola era molto diverso. Esistevano ancora tante creature misteriose a cui gli uomini non facevano alcuna fatica a credere…
Domenica 18, alle 21.30, in prima nazionale al Nuraghe Arrubiu di Orroli ecco arrivare DEINAS 2020 – Quadri della Sardegna pagana, una nuova produzione del Crogiuolo, con testo di Clara Murtas, la regia di Rita Atzeri, la coreografia di Lucrezia Maimone, le musiche di Carlo Spiga e Stellan Veloce, i costumi di Marco Nateri, con Elie Chateigner, Rita Atzeri, Manuela Ragusa, Giulia Cannas, la danzatrice Sara Perra.
La Sardegna ancora oggi è un luogo emblematico di sopravvivenze culturali profonde, con il nome di Deinas la tradizione popolare dei paesi della Barbagia indica le indovine, alle quali attribuisce relazioni con il mondo occulto e quindi divino. In un lungo viaggio che l’ha visto percorrere e animare numerosi siti archeologici in Sardegna, “Deinas” ha maturato la sua attuale forma: un rituale in nove quadri che parla il linguaggio del pensiero mitico, un linguaggio senza tempo in cui il presente entra nel passato e viceversa, il tempo in cui nel Mediterraneo la Dea Madre era la divinità preminente. In “Deinas” le moderne indovine rievocheranno le cosmogonie comuni a tutte le antiche civiltà mediterranee utilizzando talvolta le lingue originali, il sumero e il greco, mescolandole con parole e canti e strumenti musicali della tradizione sarda. Tra le isole mediterranee, la Sardegna, terra del mito della Grande Madre, è forse quella che ha conservato nel presente le tracce più profonde del sentimento di venerazione per il divino femminile. Le attrici si fanno narratrici e interpreti delle manifestazioni del femminile nella cultura mediterranea, utilizzando i testi dei miti della creazione, con toni a tratti ironici o tragici, spaziando dai classici greci alle tradizioni popolari sarde, raccontano le radici e i frutti di una cultura che dal dominio della Dea Madre passò a quello degli Dei dell’Olimpo in Grecia e al Sardus Pater in Sardegna.
Lo spettacolo sarà il secondo egli eventi collaterali in programma il 9 agosto a Dorgali, al Nuraghe Mannu, alle 19: in scena, in quell’occasione, insieme a Rita Atzeri ci saranno Gisella Vacca, Manuela Ragusa, Marta Gessa, Erica Fadda, accompagnate dal polistrumentista Nicola Agus.
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Il crogiuolo, Spazio Fucina Teatro,
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Direzione artistica Rita Atzeri