NURARCHEOFESTIVAL
I Giganti nella Valle dei Laghi
XIII edizione
16 luglio – 1 agosto 2021
Ancora un doppio appuntamento caratterizza la serata di domani, sabato 31 luglio, al NURARCHEOFESTIVAL, la rassegna organizzata dal Crogiuolo sotto la direzione artistica di Iaia Forte e Rita Atzeri.
RACCONTI DECAMERON è il titolo dello spettacolo (produzione compagnia Diaghilev) tratto dall’opera di Giovanni Boccaccio che Paolo Panaro, attore di spessore e presenza ormai abituale del festival, che ne ha curato la riduzione, porterà, alle 19, alle Domus de Janas di Orroli. Il Decamerone è uno dei grandi capolavori letterari della letteratura italiana. Come è noto, narra di un gruppo di giovani, sette donne e tre giovani che, durante la peste del 1348, si rifugiano sulle colline sopra Firenze. Per quasi due settimane, l’onesta brigata, tutti di elevata condizione sociale, si intrattengono serenamente con passatempi vari secondo precise regole, tra canti, balli e giochi. In particolare decidono di trascorrere alcune ore raccontando a turno novelle, inserite in una cornice narrativa, di cui costituiscono passi importanti il Proemio e l’Introduzione alla prima giornata, con il racconto della peste. All’interno di una molteplicità di argomenti, ambienti, e personaggi si possono individuare, come centrali, alcune tematiche preferite del Boccaccio, come la fortuna, l’ingegno, la cortesia, l’amore, ma anche la beffa, le peripezie. Fortuna e Natura sono alla base della concezione morale del Decamerone. L’amore per Boccaccio è una forza insopprimibile, motivo di diletto ma anche di dolore, che agisce nei più diversi strati sociali e per questo spesso si scontra con pregiudizi culturali e di costume. La virtù in questo contesto non è mortificazione dell’istinto, bensì capacità di appagare e dominare gli impulsi naturali. Un’opera, il Decamerone, dominata da un’intelligenza complessa e coltissima, capace di fondere il nuovo e la tradizione.
La serata si chiuderà alle 21.30 sempre a Orroli, ma al Nuraghe Arrubiu, con 94 PASSI IN GIARDINO. Di e con Lorenza Zambon(produzione Casa degli Alfieri), questo spettacolo parla di un giardino amato particolare e delle mille cose che vi accadono. “Parte dall’inizio – scrive Zambon – da una montagnola di terra su cui l’immaginaria casa degli alfieri viene costruita davanti agli occhi degli spettatori come in un gioco mentre intorno nasce il giardino, strappato alla boscaglia. Questo ora è il prologo. Da qui si riparte, venti anni dopo. Gli umani sono cresciuti. Il giardino è maturo e rivela i suoi segreti più profondi.
E così si parla di un sentiero segnato con i passi, e di altri, selvatici, di bosco e di città, sentieri del desiderio che raccontano storie. Si scoprono minuscoli varchi, punti magici in cui mondi compresenti e incomunicabili si toccano. Si incontrano esseri, si sfiora l’intelligenza delle piante e l’enorme potere dei lombrichi , si superano confini, si percorrono i passi che portano all’intimità con il luogo… Dopo ogni nuova scoperta affiorano nuove domande. Un percorso intimo e anche visionario…”.
Nella storia raccontata da Lorenza Zambon esiste un solo protagonista: la natura. Il giardino diventa il centro di una vita silente, dove le piante sfiorano gli esseri viventi e i passi tracciano un sentiero tra gli alberi, mentre vegetazione e animali vivono indisturbati. Uno spettacolo che viene proposto con semplicità e delicatezza, una sorta di rappresentazione della natura in miniatura, che sarà preceduta dalla visita guidata al Nuraghe Arrubiu curata dalla cooperativa Is Janas.
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Il crogiuolo, Spazio Fucina Teatro,
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Direzione artistica Rita Atzeri