NurArcheo Festival 2022
Laboratorio di residenza artistica
con Susanna Mannelli
25 luglio – 31 luglio 2022
Spettacolo il 01 agosto 2022
Età compresa tra i 18 – 30 anni
Il NurArcheofestival ospita quest’anno un laboratorio di residenza artistica condotto dalla regista Susanna Mannelli nei luoghi del festival.
Il laboratorio si terrà dal 25 luglio, giornata di selezione degli iscritti al 31 luglio, con esito di un primo studio di spettacolo il 1 agosto 2022.
Il laboratorio è gratuito, a carico dei partecipanti le spese di vitto e alloggio. Il laboratorio è aperto a giovani di età compresa tra i 18 ed i 30 anni.
Prenotazione con invio di mail a ilcrogiuolo@gmail.com.
WORKSHOP SULL’ATTORE
l teatro è “ luogo altro” dove cercare il diverso da se, è lasciare le consuetudini per poter aprire i panorami della curiosità, è cercare il vero e primitivo bisogno di agire, è imparare a convivere con l’incapacità di fare.
La ricerca del personaggio come strumento per incontrare il diverso da se, un percorso attraverso il fare mirato alla scoperta di altri corpi e altre voci.
L’esperienza ci ha insegnato che lontano dalle abitudini è possibile aprirsi all’ascolto, scoprire che il corpo possiede una sua sapienza, che lo connette al “vero bisogno di agire”. Percepirlo nel momento in cui arriva a toccare il proprio limite ci mette nella condizione di intuire che qualcosa ancora può accadere, risveglia un’energia che apre nuove connessioni percettive e ci rende consapevoli di poter vivere il nostro corpo in modo dinamico e creativo. Uscendo dalla meccanicità dell’abitudine spesso ci stupiamo. Stupirsi è aprirsi all’ascolto di possibilità che risvegliano la sapienza del corpo, a patto di essere disposti a lasciar morire una sicurezza per avventurarsi in ciò che non si conosce. Frequentare il conosciuto crea abitudine e l’abitudine frena qualsiasi impulso alla ricerca.
Lavorare sul “diverso da se”, comporta la ricerca di “relazione”, tessuto di comunità cioè quell’attitudine sana dell’individuo a capire che il diverso non è mai giusto o sbagliato, ma diverso, quindi nuovi paesaggi da incontrare, strade da percorrere, storie da ascoltare che rendono mai scontato il nostro vissuto.
IL LAVORO DELL’ATTORE
L’attore deve mettersi nella condizione di perdere qualcosa di sé. Il sé che ciascuno di noi propone è fatto di convenzioni, è il nostro personaggio sociale. Conoscerlo è fondamentale per poterlo temporaneamente abbandonare e aprirsi a nuovi incontri.
E’ questo il punto di partenza della ricerca, la consapevolezza del sé.
Il corpo è il primo strumento di conoscenza. Solo sul corpo possiamo agire. Se si abbandona il piano fisico, dei sensi, entriamo nel mondo delle emozioni, un mondo più astratto che ci porta a “rappresentare”, cioè a raccontare ciò che immaginiamo di essere e non a essere ciò che si è, il personaggio che vogliamo “incarnare”.
Cercare un personaggio significa in primo luogo essere un corpo, (corpo-voce) lasciare la propria forma ordinaria per avere la libertà di trovarne altre. “Lasciare per trovare!” “Svuotare per riempire”.
Niente si ripete uguale a se stesso tutto è in continuo mutamento quindi è opportuno essere presenti, attenti con i canali percettivi aperti, per trovare relazioni dinamiche con ciò che cambia, spazi , luci , suoni. L’imprevisto diventa così l’alleato fedele che ci tiene svegli e creativi.
LAVORO PROPOSTO
Propriocezione ovvero la percezione del sé.
E’ un momento esplorativo in cui i partecipanti vengono guidati attraverso esercizi specifici a portare l’attenzione sul sé, ad ascoltarsi, a “sentirsi” respirare, a capire come si muovono, come camminano, quali abitudini sono radicate nella postura che assumono.
Prima di iniziare qualsiasi percorso creativo è importante rendersi conto del punto di partenza, cioè di quali strumenti si hanno a disposizione e quindi sapere chi siamo per poter scoprire chi potremo diventare.
Gli esercizi proposti sono di vario tipo, camminate con l’attenzione sul respiro, la visualizzazione dell’impronta lasciata dal piede per capire come viene distribuito il peso, l’identificazione e l’ampliamento della nostra “forma”e strutture che partendo da movimenti ancestrali risveglino una qualche consapevolezza sopita nel corpo.
Tecniche specifiche di training fisico e vocale.
Si entra nello specifico del lavoro attoriale. Una volta identificato il punto di partenza è necessario allenare corpo e voce sia a livello individuale che di gruppo. Diventa di fondamentale importanza la percezione degli altri, l’ascolto, la relazione. Un attore anche quando fa un monologo non è mai solo, è in connessione con i suoni, gli odori, gli oggetti, con il flusso vitale che lo circonda e ovviamente con il pubblico. Verranno proposte strutture di gruppo in cui gesti semplici dovranno essere compiuti con precisione, ma non in modo meccanico e sempre in relazione agli altri. Attraverso un training vocale, il gruppo sarà guidato a identificare i vari risuonatori per scoprire le potenzialità della propria voce naturale e saranno proposte inoltre tecniche propedeutiche al canto polifonico e ritmico.
Tecniche, esercizi e strutture per stimolare la creatività.
Contrariamente a ciò che molti pensano la creatività non è un un’attitudine a fare cose inedite o straordinarie, ma la capacità di essere “presenti a se stessi e a ciò che ci abita” in ogni situazione. Basta cambiare un dettaglio per risvegliare la creatività. Se abbiamo davanti un foglio bianco difficilmente riusciremo a vederci qualcosa, ma proviamo a strapparne i contorni e osserviamolo; quella forma strappata evocherà altre forme che ci consentiranno di prendere il coraggio di lasciare il primo segno. Ecco, in questa fase l’obbiettivo è “strappare i contorni del foglio” cioè guidare i partecipanti in un processo che da semplici azioni, ripetute e rilette, porti a un vero e proprio percorso creativo e d’improvvisazione, attraverso suggestioni di scrittura creativa stimolate da dipinti, immagini, racconti affabulati, e esercizi di visualizzazione.
Le azioni poi saranno coordinate per creare un unico tessuto drammaturgico e la relativa messa in scena.
Il crogiuolo, Spazio Fucina Teatro,
Centro culturale La Vetreria – Cagliari Pirri
Per informazioni: tel. 070 0990064 – 334 8821892
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Direzione artistica Rita Atzeri