NurArcheo Festival 2022
Il NurArcheofestival, anche quest’anno, propone accanto alla programmazione nazionale, un altrettanto importante programma a diffusione regionale, in anteprima del cartellone, che verrà proposto tra agosto e settembre, sabato 16 luglio 2022 a Genoni, che aderisce per la prima volta al progetto, presso il Convento andrà in scena, ore 21.00, l’opera “La madre” della compagnia Teatro Sassari.
Lo spettacolo “LA MADRE” è tratto dall’omonimo romanzo di Grazia Deledda, firma adattamento teatrale e regia di Ignazio Chessa, in scena Teresa Soro, Claudio Dionisi, Eliana Carboni, Andrea Riccio, Margherita Nurra, Ignazio Chessa.
Le musiche sono del Coro Logudoro di Usini, Domenico Fancellu, Dario e Riccardo Pinna, le scene di Fabio Loi ed i costumi di Carla Galleri.
E’ un romanzo scritto nel 1919 pubblicato dall’editore Treves nel 1920. Si tratta di un intenso dramma di coscienza che si risolve in uno spazio temporale breve. La concentrazione degli eventi conferiscono al lavoro una forza narrativa e una grande suggestione al nucleo della storia, che parla di una tentazione d’amore vinta da un sacerdote, grazie al sacrificio salvifico della madre. Il sacerdote è un personaggio combattuto tra la vocazione alla santità e un prorompente bisogno di affetti terreni e impulsi sensuali perché la sua scelta di vita è condizionata dalla dicotomia tra vocazione, amore terreno e paura dello scandalo. Agnese, la donna che chiede al sacerdote aiuto e amore, si è rivelata una minaccia per la sua reputazione, poiché ha promesso di rivelare a tutta la comunità il suo peccato. La madre una sorta di deus ex macchina con il suo spirito di sacrificio, l’inflessibile rettitudine e con la durezza del suo carattere riesce a riportare il figlio sulla retta via, infondendogli il coraggio di affrontare il proprio alto dovere che implica la vita sacerdotale, anche a prezzo di uno sforzo titanico dalle drammatiche conseguenze. La vicenda raggiunge il suo massimo pathos nella cerimonia religiosa officiata da Paulo, questo è il nome del prete, quando spaventato dalle minacce di Agnese, non cede; quindi, è disposto ad accettare l’umiliazione e lo scandalo come pena da espiare per i suoi peccati. La madre vive con tale intensità questa lotta interiore che paga questo suo sforzo con la vita. Di rilievo è anche il ruolo del giovanissimo Antioco, il chierichetto dalla fede sincera, incontaminata che neanche i dubbi del sacerdote riescono a scalfire. E poi c’è la comunità con i suoi granitici valori tradizionali, che vigila sulle digressioni dei suoi abitanti. Si tratta di un’opera che affronta il problema della debolezza degli uomini di fronte alle tentazioni, di oscure forze che trascendono la volontà umana. Un fitto gioco di simboli che servono a costruire le ossessioni dei personaggi, a cui corrisponde un altrettanto sinistro paesaggio, travolto da un vento misterioso.
Il crogiuolo, Spazio Fucina Teatro,
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Direzione artistica Rita Atzeri