MONDO ECO
SOSTENIBILITÀ ECOLOGICA SOCIALE E CULTURALE
FESTIVAL DI LETTERATURA – V edizione
17 novembre – 20 dicembre 2024
Cagliari – Pirri, Casa Saddi
Quartucciu, Sassari, Sinnai, Marmilla, Ogliastra
Salpa ed entra nel vivo la quinta edizione del festival di letteratura MONDO ECO, dedicato alla Sostenibilità Ecologica, Sociale e Culturale, organizzato da Il crogiuolo con la direzione artistica di Rita Atzeri e con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna (Servizio beni librari). Un progetto che anche quest’anno si conferma molto articolato, con un programma nutrito, e un calendario serrato, dal 17 novembre – il via lo hanno dato una serie di anteprime e alcuni laboratori e spettacoli – al 20 dicembre, che, con il clou fra il 4 e l’8 dicembre, prevede un cartellone ricco di incontri con autori di levatura nazionale e regionale. Come, fra gli altri, Luciana Borsatti, Carmen Pellegrino, Giovanni Succi, Virginia Della Sala, Alessandro De Roma, Alberto Capitta, Cristina Caboni, solo per fare alcuni esempi. Il festival propone, oltre alla sezione strettamente letteraria, spettacoli e laboratori, diverse attività, fra cui, in particolare, quelle di animazione e sensibilizzazione alla lettura nelle scuole.
Mondo Eco, avendo come obiettivo primario proprio la promozione della lettura, intende stimolare ancora l’attenzione al tema della Sostenibilità, al solito declinato in tutti i suoi aspetti, ecologico, sociale, culturale e politico. Per la sua quinta edizione il festival presenta una importante novità: si avvale di un comitato scientifico, con l’apporto di Duilio Caocci, docente di Letteratura italiana all’Università di Cagliari, e di Cristina Batteta, libraia ed esperta in materia letteraria.
Mondo Eco quest’anno ha scelto come tema “La pace da costruire”, argomento di scottante attualità che sarà declinato e sviluppato attraverso panel tematici che fin dalle origini contraddistinguono il festival: Ambiente, Politica e questione di Genere. E sulla scia delle scorse edizioni le aree di riflessione, dense e, in taluni casi, anche controverse, verranno trattate e approfondite da esperti di settore, docenti, ricercatori, che racconteranno i loro studi, esperienze, attività, e con scrittori e giornalisti, che attraverso i libri di cui sono autori/autrici parleranno dei loro punti di vista. I luoghi, sempre più diffusi sul territorio regionale: Cagliari, Casa Saddi a Pirri sarà il fulcro del festival, ma non solo, Quartucciu (nell’Orto Giardino Mariposa de Cardu), Sinnai, Sassari, in Marmilla, a Baressa e Villanovaforru, in diversi comuni dell’Ogliastra, nel Sulcis, a Calasetta, Carloforte, Sant’Anna Arresi.
“Nelle attività di Mondo Eco sempre centrale è il rapporto con le scuole e le biblioteche, portare i temi della sostenibilità ambientale e sociale in questi contesti è per noi fondamentale”, sottolinea Rita Atzeri, spiegando il concept del festival. “Riflettere sul valore identitario dell’ambiente, sull’importanza di ridurre i consumi per poter fare una vera rivoluzione verde, sulla necessità di tutelare la natura evitando di tagliare gli alberi ma al contrario piantandoli, sono tra i focus dell’edizione 2024. Un anno – prosegue la direttrice artistica – che è stato segnato da un forte attacco ai danni del nostro ambiente, del nostro paesaggio, del nostro agro effettuato da speculatori senza scrupoli, che in nome di un finto green, pur essendo privati, si muovono come fossero lo Stato espropriando terreni, millantando ripercussioni qualora proprietari e amministratori non li assecondino e quant’altro”, afferma Atzeri, che conclude: “Ancora sempre presenti nel festival i temi di genere, del diritto alla cittadinanza, del ripudio della violenza e della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti”.
Il crogiuolo ha deciso, dunque, di investire ancora su una rassegna originale, con una variegata rete di partner e con la rinnovata ambizione di essere il primo festival letterario sardo dedicato alla Sostenibilità. Prosegue anche quest’anno la collaborazione con luoghi chiave della cultura e dell’istruzione, come scuole e biblioteche. Importante la rete di collaborazioni che si è andata costituendo, con enti, istituzioni, associazioni, di volontariato, culturali e di spettacolo, festival letterari, i Sistemi Bibliotecari Monte Claro (Città Metropolitana di Cagliari) e dell’Ogliastra. Mediapartner del festival sono Eja tv e Radio X.
Gli incontri con gli autori e le autrici
Mondo Eco, come anticipato, è partito con una serie di anteprime, e stasera (giovedì 28) subito un nuovo appuntamento, alle 19, a Sinnai alla Fondazione polifunzionale (via della Libertà 141): Giovanni Impastato, fratello di Peppino, giornalista, conduttore radiofonico e attivista ucciso dalla mafia nel maggio del 1978 – il 9, lo stesso giorno dell’assassinio di Aldo Moro per mano delle Brigate Rosse – parlerà del suo “Oltre i cento passi”. A dialogare con l’autore sarà Giuseppe Manias, introduce la sindaca Barbara Pusceddu.
Domenica 1 dicembre, alle 11, a Quartucciu, nell’Orto Giardino Mariposa de Cardu (Loc. Su Idanu), Luca Foschi presenta “Al Ghalas. L’ora più buia per il Medio Oriente” (Bompiani), in dialogo con Rita Atzeri e la partecipazione dei tenores di Su Cuntrattu Seneghesu.
Pienamente sul pezzo con il suo libro il giornalista cagliaritano, freelance con un master in giornalismo alla London School alle spalle, conoscitore delle aree di guerra più calde, come il Medio Oriente, appunto, al suo debutto come scrittore. Al Ghalas è un termine antico nella letteratura araba che sta a significare il momento più oscuro della notte. Il personaggio del libro, Ernesto Fiaschi, arriva da Cagliari, da Is Mirrionis, il quartiere dove Foschi è nato e cresciuto. Nel corso del romanzo Fiaschi visita la Palestina, la Siria, l’Afghanistan e il Libano. Un memoir sui generis capace di commuovere e divertire, “Al Ghalas” è dentro gli accadimenti di guerra con un punto di vista che segue il sentire degli ultimi.
Si entra nel vivo del festival mercoledì 4 dicembre, alle 18, a Casa Saddi (via Toti 24/via Fieramosca 17), a Pirri, centro principale degli incontri con gli autori e le autrici. Giovanni Succi, “irregolare” del rock italiano dagli anni Novanta a oggi, performer che ha sempre affiancato produzione cantautoriale e attività letteraria, presenta, con Duilio Caocci, il suo esordio in prosa, “Amaro Succi”. A seguire un reading dell’autore su testi di Dante.
Narrato in prima persona come un diario di confessioni, autobiografia dal sapore ironico, “Amaro Succi” racconta di un musicista rock alle strette che, ripercorrendo alcune tappe delle proprie scelte, escogita un modo singolare per sbarcare il lunario: uno spettacolo su Dante. Smarrito da sempre, mai viste le stelle, il protagonista indaga vicende di famiglia legate alle alterne fortune di un elisir miracoloso. Nel mezzo scorre un mondo di musica che va dai Metallica a Paolo Conte. Centrale nella vicenda il rapporto con il padre, con il denaro, i numeri, la merce, le svolte epocali. Consapevole di essere un outsider ovunque da sempre, il conflitto del protagonista con la contemporaneità scivola verso situazioni surreali.
Alle 19, inserito nel filone “La pace da costruire”, arriverà Giampaolo Cadalanu, giornalista e scrittore nuorese, che insieme a Massimo De Angelis ha scritto “La guerra nascosta. L’Afghanistan nel racconto dei militari italiani”. In dialogo con lui Gianluca Scroccu, docente di Storia contemporanea all’Università di Cagliari.
Gli eroismi, le bugie e le ipocrisie dell’intervento in Afghanistan raccontati per la prima volta dalla voce di chi ci ha combattuto. La missione umanitaria e di peace-keeping era nata da subito all’insegna dell’ipocrisia: “Siamo intervenuti in difesa di un alleato NATO dopo l’11 settembre, mentirono i politici. L’attacco all’Afghanistan fu invece parte dell’operazione Enduring Freedom, a iniziativa americana, non autorizzata dall’ONU. La NATO subentrò solo più tardi. In realtà già dalla fine del 2001 i piloti del gruppo Lupi Grigi decollati dalla portaerei Garibaldi erano impegnati nelle missioni di bombardamento sull’Afghanistan insieme agli aerei americani: ne compirono 278. Non c’era pace da mantenere laggiù, lo dimostra anche l’esistenza di una unità come la Task Force 45, formata dall’élite delle forze speciali italiane, quotidianamente impegnata in azioni di combattimento, ma la cui esistenza all’inizio non era nemmeno ammessa dal governo. In vent’anni di intervento la guerra ha portato con sé corruzione, ruberie, appetiti economici, tradimenti. E il bilancio è uno solo: la situazione in Afghanistan è peggiorata”.
Ma la giornata del 4 partirà la mattina, alle 11, quando Monica Corimbi, attrice della compagnia nuorese Bocheteatro, presenterà a Quartucciu, nell’Orto Giardino Mariposa de Cardu, “I segreti dell’erbario”. Nel pomeriggio, alle 16, stessa location, Cristina Caboni, autrice conclamata di best seller, parlerà del suo ultimo romanzo “La ragazza senza radici” (Garzanti), la parabola di vita e di esperienze della protagonista, Adeline. Entrambi gli incontri saranno moderati da Rita Atzeri.
Si prosegue a Casa Saddi giovedì 5, alle 17.30, con Melania Muscas e il suo “La profezia dello straniero” (Giunti), presentato in compagnia di Giuditta Sireus.
Muscas – nata e cresciuta in Sardegna, dopo gli studi in Neuroscienze nel Regno Unito è tornata a vivere nella sua terra d’origine, è appassionata di archeologia e storia antica – nel suo ultimo libro, primo capitolo di una trilogia fantasy, fonde le atmosfere del Trono di Spade con gli elementi del folklore sardo. Nelle acque del Grande Verde sorge un’isola dominata da un antichissimo popolo: Sherden. Qui Arvara, sacerdotessa nelle cui vene scorre il sangue delle janas, le donne immortali che per prime hanno abitato queste terre, ha il dono di leggere nel futuro. E la profezia che annuncia è catastrofica: tre eventi rovinosi cancelleranno per sempre la civiltà shardana. Dopo l’avvento dell’Onda che sommerge l’isola, la prima parte della profezia è compiuta. Adesso ciò che scatena l’angoscia è la minaccia del “secondo nemico”, la conquista di Sherden da parte di uno straniero e della sua gente. Ma chi è davvero questo straniero?
Alle 18.15 sbarca a Mondo Eco Andrea Bariselli, psicologo e neuroscienziato, che, in dialogo con Andrea Melis, presenterà “A wild mind” (Rizzoli).
Come è stato possibile, a un certo punto, che le nostre esistenze siano state fagocitate dal lavoro, dalla frenesia, dalla fatica, dalla lotta cieca alla crescita, dalla corsa alle informazioni? Quello di Bariselli è un grido di allarme, una provocazione, un monito. Come a dire: attenzione, stiamo andando contro la nostra natura di esseri umani, non è per ricevere ed elaborare questa altissima densità di stimoli ed esasperato multitasking che siamo fatti. Ma allora come funziona il nostro cervello e come possiamo ascoltarlo?
“A wild mind”, nato dal successo dell’omonimo podcast, è un libro fatto di tante domande, fra resoconti scientifici e riflessioni intime. Una su tutti, di estrema attualità: perché facciamo tanta fatica a comprendere la portata dell’impatto che le nostre azioni hanno sul futuro del pianeta e quindi a diventare più virtuosi? Un libro rigoroso ma accessibile, che, spiegando le invisibili connessioni che esistono tra il nostro cervello e la natura attraverso le neuroscienze, racconta chi siamo, da dove veniamo e cosa siamo diventati.
La serata del 5 si chiude alle 19 con Laura Lanza, sassarese, laurea in Lettere Classiche, docente in un istituto superiore, che, in dialogo con Giuditta Sireus, parlerà del suo romanzo storico “Il peso della galena”.
Dalle strade del porto vecchio di Marsiglia il giovane e ambizioso Giovanni Antonio Sanna arriverà ad abitare nella villa della Regina Isabella di Capodimonte, sfidando le convenzioni ottocentesche e riuscendo a costruire un impero personale grazie alla concessione mineraria ottenuta dal re Carlo Alberto sul campo di battaglia di Peschiera. Da quel momento si troverà costretto a difendere la ricchezza raggiunta dalle mire di uomini rapaci e spesso dal volto amico. La sua storia, dopo l’elezione a deputato del Regno, procederà parallela a quella dell’Unità d’Italia intrecciandosi con quella dell’amata Mariette e delle quattro figlie, che cercheranno tutte di ritagliarsi una personale felicità pagando l’amaro prezzo del peso della galena, il minerale estratto a Montevecchio. Il romanzo rappresenta un intimo spaccato risorgimentale, tratto da una storia vera nel quadro di una rivoluzione industriale che, scardinando il sistema delle antiche ricchezze nobiliari, portò all’affermazione di una nuova potente classe borghese.
Il tema “La pace da costruire” torna al centro del festival venerdì 6, alle 17, quando a Casa Saddi approderà Virginia Saba, giornalista e scrittrice, laurea in Lettere a Cagliari e in Filosofia alla facoltà di Teologia a Roma, con il suo “Tracce di felicità”, affiancata da Giuseppe Farris.
Il libro è il tentativo di trovare una via razionale che permetta di accedere alla nostra “parte spirituale”, quella salva da ogni particolarismo e individualismo e condivisa universalmente. La riflessione nasce dall’esempio del segretario generale dell’ONU Dag Hammarskjöld, svedese, che ricoprì l’importante incarico per due mandati, dal 1953 al 1961, il quale, attraverso un processo di analisi quotidiana e di scrittura, di lettura di grandi pensatori e di applicazione di concetti filosofici a ogni sua azione, è ancora oggi una delle personalità più illuminate del 900, morto misteriosamente in un incidente aereo dopo aver esercitato con grande personalità l’attività diplomatica durante la Guerra fredda. A conoscere bene il cammino verso la nostra parte più divina sono soprattutto gli artisti che hanno lasciato tracce di spirito con le loro opere. Come mai Beethoven scrive l’Inno alla gioia da sordo, da emarginato, a tratti folle? E perché Verdi compone il Va pensiero dopo che ha perso moglie, figli, e dopo essere stato rifiutato al Conservatorio di Milano? Perché la “mancanza”, la “privazione”, paradossalmente, sono le strade che più ci illuminano interiormente? Tracce di felicità è un percorso per capire come accedere alla nostra parte più profonda e lasciare qualcosa di bello nella nostra vita.
A seguire, Ilenia Zedda, scrittrice sarda, una “promessa” proveniente dalla Scuola Holden di Alessandro Baricco, presenta, con Giuditta Sireus, “Se mi guardo da dentro” (Salani).
Nina ha sedici anni quando cade in bicicletta. Una caduta dalle gravi conseguenze, è viva per miracolo, dicono i medici, e per il resto della vita dovrà ascoltare il proprio corpo, prestando attenzione anche al più piccolo sintomo. Nina inizia così a osservare il mondo in maniera diversa. Vent’anni dopo, forte di un dottorato in Patologia Clinica, è ormai convinta che tutto possa essere spiegato in termini scientifici, compresa la felicità, un innalzamento dei livelli di serotonina. Poi, un giorno conosce un giornalista, che fa scoppiare la bolla in cui lei si è ostinatamente rifugiata. Ilenia Zedda racconta non soltanto l’amore ma anche la paura che abbiamo di buttarci nella vita, di affidarci alle braccia degli altri.
In chiusura di serata, alle 19, altra presenza significativa al festival Mondo Eco per il tema “La pace da costruire”: Luciana Borsatti, giornalista che ha lavorato fino al 2018 all’Ansa, anche come corrispondente dal Cairo e da Teheran, arriverà a Casa Saddi per parlare, con Patrizia Manduchi, del suo ultimo libro “Iran. Il tempo delle donne” (Castelvecchi).
Donna Vita Libertà sono le parole scandite per mesi nelle strade dell’Iran a partire dal settembre 2022: è una sorprendente stagione di rivolta guidata dalle donne, ma capace di interpretare un’urgenza di cambiamento trasversale a diversi gruppi sociali. Cominciate con la morte della giovane Jina Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale per un velo male indossato, le proteste si diffondono in tutto il Paese e investono la legittimità stessa della Repubblica Islamica, risuonando potenti anche all’estero, in particolare in Occidente. Una nuova generazione coraggiosa e connessa con il mondo, che non ha vissuto i drammi seguiti alla rivoluzione del 1979 e della guerra con l’Iraq, rivendica libertà e diritti basilari, invocando la fine di un regime percepito come irrimediabilmente corrotto e dittatoriale, un potere politico-religioso solo capace di una spietata risposta repressiva. Lo spirito della rivolta si incarna nei comportamenti quotidiani in particolare delle donne, che fanno della trasgressione all’obbligo del velo il simbolo di una battaglia destinata a durare. Ormai è evidente una trasformazione radicale nella cultura e nelle coscienze: comunque vada a finire, l’Iran è già cambiato.
Alle 20.30 è previsto un apericena con le autrici negli spazi dell’emporio Mesa Noa, a Cagliari (partecipazione a pagamento solo su prenotazione).
La serata di sabato 7 si apre alle 17 con uno degli scrittori sardi più conosciuto a livello nazionale e non solo, Alessandro De Roma. Carboniese di nascita, laurea in Filosofia, docente in un istituto superiore di Sassari, esordì nel 2007 con il romanzo “Vita e morte di Ludovico Lauter” (Premio Dessí; Finalista Premio Viareggio Opera Prima), poi pubblicato in Francia dall’editore Gallimard. A Casa Saddi presenterà – a dialogare con lui Duilio Caocci – le ultime sue fatiche letterarie, “Picnic a Kenwood” (Tetra) e “Grande terra sommersa” (Fandango).
In quest’ultima Pietro è un ragazzino che ama la natura, il mare. Nella selvaggia costa orientale della Sardegna, mentre sua madre fa un passo azzardato per mostrargli il luogo ideale per un tuffo, cade e muore. Pietro, ossessionato dal senso di colpa, si ritrova solo con suo padre, un egocentrico avventuriero dalle inclinazioni mistiche. Sarà la nonna paterna, che vive in una casa immersa nel bosco in un borgo della Sardegna centrale, a occuparsi di lui, mentre il padre parte per l’America per i suoi loschi affari. L’incontro con la famiglia Campus e i segreti che nasconde condizioneranno la sua vita, costellata di altri lutti e di esperienze che lo porteranno in Francia e in Inghilterra. Gli anni inglesi saranno duri e difficili, fino a quando Pietro troverà il coraggio di tornare in Sardegna, e poi nel luogo in cui è morta sua madre, per recuperare tutto l’amore che aveva perso a undici anni.
Alle 18.15 è in programma la presenza di Alberto Capitta, altro scrittore sardo, sassarese, di sicuro valore, che con Irene Palladini, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Cagliari, parlerà del suo ultimo “La tesina di SV” (Il Maestrale).
Lo studente liceale S.V. si mette alla ricerca della palla finita per caso oltre la rete di un campetto di periferia, durante una partita di calcio fra amici. Il resoconto della ricerca è affidato alla tesina di fine corso compilata dal ragazzo e alla lettura che ne fa in classe, davanti ai compagni e a un professore di Lettere grigio e tormentato. Sarà la cronaca immaginifica di una ricerca così avventurosa da stregare l’uditorio per ore. Il viaggio senza meta, con la palla fuggiasca che riappare e riscompare indisponente, diventerà una graduale e spietata odissea interiore.
Carmen Pellegrino, scrittrice e storica, chiuderà la serata alle 19 presentando il libro suo ultimo “Dove la luce” (La nave di Teseo), in compagnia sempre di Irene Palladini.
Pellegrino, indagatrice profonda della contemporaneità, “paesologa” (si occupa di recuperare la storia dei luoghi disabitati), con il primo romanzo “Cade la terra” (2015) ha vinto il Premio Selezione Campiello, con il secondo, “Se mi tornassi questa sera accanto” (2017), si è aggiudicata il Premio Dessì. Con “Dove la luce” ha già vinto importanti premi, anche all’estero (Stati Uniti).
Roma, 1987. Milo è un uomo che ha perso tutto per colpa di altri ed è costretto a vivere per strada. Federico Caffè è il Professore, figura ammantata di interrogativi destinati a non ricevere mai risposta. Il primo è un personaggio (forse) d’invenzione, il secondo un uomo realmente esistito, tra i protagonisti del dibattito politico ed economico degli anni Ottanta e convinto sostenitore della necessità di assicurare alti livelli di occupazione e di protezione sociale ai ceti più deboli. La sua improvvisa scomparsa è un mistero rimasto tuttora irrisolto, il suo incontro con Milo è un nuovo enigma. Trascorrono trentasei anni: una voce narrante si fa carico della memoria della sua famiglia. Le vite di Milo e del Professore entrano così nella storia di una donna, di un paese, di un’intera generazione in lotta, divisa tra l’odio e la malinconia per un tempo che, forse, non tornerà più. Un romanzo che è una discesa vertiginosa nella memoria dei luoghi e delle persone che li hanno popolati.
Alle 20.30 di nuovo in programma un apericena con gli autori nell’emporio Mesa Noa (partecipazione a pagamento solo su prenotazione).
La settimana clou di Mondo Eco trova i suoi momenti conclusivi domenica 8 dicembre. Alle 17 sarà a Casa Saddi Graziella Monni, nuorese, per anni insegnante di storia e filosofia nei licei, ora preside,con il “Il medico di Càller” (Solferino), presentato da Duilio Caocci.
A metà del Cinquecento Càller, l’antica Cagliari, e le coste sarde sono minacciate dalle scorrerie dei pirati musulmani, che arrivano da Tunisi. In una tragica notte a Nuralba, vengono rapiti quattro giovani tra cui Jacopo, promesso sposo di Violante, figlia dell’importante medico e possidente don Alfonso. Sulla spiaggia da cui sono stati presi, è lo stesso don Alfonso a trovare uno strano anello: somiglia a un gioiello che gli era stato offerto da un moro in cambio di aiuto, anni prima. Lui il dono lo aveva rifiutato, ma è vero che aveva aiutato quell’uomo a sfuggire all’esecuzione capitale. È forse lo stesso uomo che ora ha rapito i quattro ragazzi? Il suo lontano gesto di compassione ha distrutto la vita di Jacopo e quella di sua figlia? Don Alfonso decide allora di partire per Algeri nel tentativo di riscattare gli ostaggi. Nel romanzo battaglie e intrighi, avventure per mare e trame di corte, storie d’amore, l’incontro e lo scontro fra due mondi e due religioni.
A seguire, un focus sul panel Ambiente: Carola Farci, dottoressa di ricerca in Letterature Comparate, docente di Italiano e Storia in un istituto superiore di Cagliari, ecologista attiva, sbarca a Mondo Eco con “Plastichiadi” (Condaghes), in dialogo con Duilio Caocci. E’ il resoconto del suo viaggio per ripulire le spiagge dell’Europa dell’Est dalla plastica che le soffoca. Accompagnata dal suo cane, Polly, e dalla sua auto soprannominata “Polpomobile”, Farci attraversa 11 Paesi, recuperando in 213 giorni più di 3 tonnellate di spazzatura. Il viaggio è un insieme di improvvisazione e condizioni economiche spartane, in cui la protagonista, per non sforare il budget giornaliero di 10 euro al giorno, si presta ogni giorno a mestieri estremamente eterogenei – dalla taglialegna alla costruttrice di casette per gli insetti, dalla cuoca alla babysitter di maialini vietnamiti – in cambio dei quali riceve vitto e alloggio dalle famiglie locali.
Il libro fonde ironia e riflessioni serie sul problema dell’inquinamento, riportando storie di luoghi, incontri e sorprese lungo il percorso, con tono leggero e al contempo critico.
Alle 19 Giulio Neri, antiquario cagliaritano con la passione per la scrittura (diverse già le sue prove letterarie), presenta “Repertorio per mano sinistra” (Il Maestrale), in compagnia di Laura Medda.
Tristano Ruju non è morto: da quando è scomparso, cinque anni prima, conduce una vita grama e semiclandestina come tuttofare in una pensione di Salisburgo. È morto il vecchio Tristano: il talentuoso pianista cagliaritano che andava in giro per l’Europa a deliziare pubblico e critica con i suoi concerti. È finita la sua carriera in ascesa quando perde la mano destra in un incidente stradale. Tristano taglia bruscamente i ponti con Cagliari, abbandona la moglie e tutta la sua la vita precedente per anestetizzare il dolore con la routinaria esistenza salisburghese. Ruju è sempre stato uomo dalla prorompente carnalità, che spesso ha finito per prendere il posto del talento musicale. Quando capita a Salisburgo una violoncellista sua amante dei tempi cagliaritani, lei lo ricontatta e Tristano ripiomba in un rapporto perverso e votato a una sessualità eccessiva. Riusciranno i due a salvarsi sull’orlo di un abisso che pare portare all’autodistruzione? Fra atmosfere mitteleuropee e di un Sud Sardegna urbano e rurale, il romanzo di Neri è una sorta di commedia drammatica pervasa di morbosa dipendenza affettiva, con colonna sonora fra classico, contemporaneo e pop d’autore.
Mondo Eco 2024, come detto, si è diffuso sempre di più sul territorio regionale, con anteprime e incontri con autori e autrici che si sono già svolti, come a Quartucciu e a Sinnai, e che si svolgeranno fino a dicembre inoltrato.
Il 13 a Villanovaforru arriverà Angelo Mazza, nuorese, impegnato principalmente nella formazione professionale e di recupero di adolescenti a rischio di dispersione scolastica, per presentare “Jump” (Il Maestrale), con Laura Medda.
La famiglia La Gazza si trova a Milano, proveniente da una cittadina del centro Sardegna. Non è un viaggio di piacere. Il padre Guglielmo deve sottoporsi a un intervento che potrebbe risolvere il suo stato di salute o costargli la vita. Quando Guglielmo è ormai nelle mani dei chirurghi, uno dei due figli, Filomeno, voce narrante, si inoltra in un soliloquio, prendendo per mano il lettore, fra visione e realtà, fra presente e passato. Una storia di formazione che prende forza dai successi come dai fallimenti.
Il giorno successivo, il 14 dicembre, il festival toccherà Calasetta, dove giungerà Virginia Della Sala, giornalista che scrive di ambiente, digitale e cronaca per il Fatto Quotidiano, dopo avere collaborato con Repubblica.it e con l’Huffington Post (ha vinto nel 2015 il premio giornalistico Miriam Mafai e nel 2019 il premio di scrittura Indro Montanelli nella sezione “Giovani”). Nel paese tabarchino dialogherà con Carola Farci per parlare di cambiamenti climatici attraverso il suo “Migrare in casa”, con prefazione di Marco Travaglio (ed. Ambiente).
Italia, terra di record e paradossi. Cinta a sud dal deserto e a nord dai ghiacciai, si trova nel cuore di un hotspot climatico, un’area dove il cambiamento climatico colpisce più duramente della media. Il consumo di suolo cresce senza sosta, mentre alluvioni, frane, tempeste, incendi e siccità devastano il territorio. Piove sempre meno, e se piove le precipitazioni creano distruzione. Le aziende colpite raramente riescono a ripartire, agricoltori e allevatori sono in ginocchio, il turismo di montagna è a rischio per la mancanza di neve e i litorali sono erosi dall’innalzamento del livello dei mari. In migliaia sono costretti ad abbandonare casa e lavoro, in cerca di un nuovo luogo dove ricominciare. Sono i nuovi migranti, i rifugiati climatici. Virginia Della Sala dimostra che il fenomeno della migrazione climatica è già una realtà nel nostro Paese. Come pianificare il futuro in un contesto che si preannuncia sempre più difficile?
Animazione alla lettura e laboratori per le scuole
Uno dei momenti più importanti del festival letterario Mondo Eco è l’incontro con le scuole e le biblioteche dei sistemi bibliotecari partner del progetto. L’amore per la lettura comincia a scuola ed è a scuola che si dovrebbe iniziare a praticare la lettura critica, l’interpretazione di un testo, la sua analisi. A Cagliari nell’Istituto Comprensivo Santa Caterina, e nella scuola I Pini, si sono già tenuti i laboratori “Storie di ragazzi difettosi”, e si terranno a dicembre “Sarò la tua memoria” e “Perché il clima sta cambiando”.
Spiega la direttrice artistica Rita Atzeri: “Che cos’è un difetto? Chi sono i ragazzi difettosi? Parliamo di come vivere il rapporto con noi e l’altro, la propria sessualità, la propria cifra espressiva, il mondo che ci circonda. Poi, abbiamo costantemente bisogno di chi ci ricordi la storia, eppure non basta. Andiamo verso probabili nuovi conflitti che potrebbero arrivare all’uso dell’atomica. Si parla di riutilizzare le mine antiuomo. E questo orrore con la complicità dell’Italia”, sottolinea Atzeri. “Anche in Sardegna abbiamo una fabbrica che produce bombe a Domusnovas. E non si parli di mancanza di lavoro, sono scelte. Infine – conclude – i temi e i libri che abbiamo scelto riguardano l’ambiente. Il cambiamento climatico è una realtà? Chi e cosa lo provoca? In nome di questo cambiamento, per cercare di fermarlo e arginarlo si vuole promuovere un’economia green che di fatto consuma il suolo, toglie i territori all’agricoltura e agli alberi, produce e produrrà scorie non bonificabili. È tutto normale? Mondo Eco non è solo green, è warfree”.
Coinvolto pienamente, fra il 9 e il 13 dicembre, il Sistema Bibliotecario integrato Nord Ogliastra: “Il clima: come cambia e perché. Il cambiamento climatico riguarda anche te” di Kristina Scharmarcher-Schreiber, autrice per l’infanzia verrà letto ad Arzana, Elini, Ilbono, Tortolì e Lotzorai; “Celeste” di Veronica Marzi, insegnante di scuola primaria ed esperta di letteratura per l’infanzia, e Camilla Lilliu, illustratrice di storie per bambini, verrà proposto a Urzulei, Talana, Villagrande Strisaili e Santa Maria Navarrese. A Lanusei si leggerà “70 (e più) missioni anti cambiamento climatico” di Martin Dorey, ecologista e attivista.
Viva anche in questa edizione di Mondo Eco la collaborazione con il Sistema Bibliotecario Monte Claro (Città Metropolitana di Cagliari). La Biblioteca “E. Lussu” ospiterà alcune attività del festival, come incontri con esperti dei temi centrali della manifestazione e laboratori di promozione alla lettura. Nella Sala Lilliu martedì 17 dicembre, alle 17, verrà presentato il libro “Colonialismo italiano – Politica, cultura e memoria dall’età liberale ai nostri giorni”, con l’intervento degli autori Valeria Deplano e Alessandro Pes, docenti di Storia contemporanea all’Università di Cagliari.
Gli spettacoli
Il festival, come ormai da tradizione, prevede anche un corner dedicato al teatro, per grandi e piccini. E’ già andato in scena “Sa cricca contacontus”, ospitato alla Casa di riposo Vittorio Emanuele di Pirri, dedicato alle fiabe sarde.
Così come, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è stato rappresentato “Le ceneri di Atilia”, il recital nato dal testo di Clara Murtas con cui Mondo Eco ha cercato di dare il suo contributo a creare una sensibilità diffusa: prima a Carloforte – in scena Rita Atzeri e Gisella Vacca, accompagnate dall’arpa di Chiara Vittone – poi a Baressa e Sorradile, con la stessa Atzeri e Monica Zuncheddu.
Altri spettacoli saranno messi in programma nel mese di dicembre
Il festival Mondo Eco è sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna (Servizio beni librari). Nutrita la schiera di partner e collaborazioni: Festival Lei, Liberos, Miele Amaro libreria, Eja tv, Radio x, Biblioteca Monte Claro, Miglio Verde, Comunita, Street Book, Biblioteca Sinnai, Casa Saddi, Diversamente Onlus, Mesa Noa, Circolo Sardo Ichnusa, Segni di integrazione Sardegna Sardens, Istituto autonomo sardo Fernando Santi, Biblioteca gramsciana Villa Verde, Symponia.
Il programma completo di tutti gli eventi e le attività è sul sito www.festivalmondoeco.it.
Il crogiuolo
Casa Saddi, Pirri
Per informazioni: tel. 334 8821892
info@ilcrogiuolo.eu
ilcrogiuolo@gmail.com
Direzione artistica Rita Atzeri